SANTIDIO!!!

 

Vendola Nichi 9.jpg

di Angelo Ruggeri

 

Mattinale. La crisi del diritto e delle istituzioni internazionali e la fase dell’imperialismo trasnazionale non è iniziato oggi , come crede (crede?) Valentino Parlato che sul Manifesto scrive.”viene il duggio” (il dubbio?) “che siamo ad una rinascita (rinascita?) “del famoso imperialismo” . Sic! Sic! Sic!  E Vendola che rottama il vendolismo.

 

Un plebeo come noi che si alza al mattino magari già stanco per aver mal dormito a causa del dolore persino fisico che ogni guerra o ogni ingiustizia procura a chi guarda il mondo dal basso con, appunto, lo sguardo plebeo opposto a quello di chi lo guarda dall’alto del “Palazzo” nel senso pasoliniano, vorrebbe raccogliersi nel suo dolore e – prima di predisporsi ad agire e a reagire – dedicarsi, anche per necessità gastronomiche familiari, alle ricette della cucina plebea di cui si sono in massima parte appropriati e vengono molto apprezzate da chi sottende il proprio odio di classe per i plebei (rovesciano persino i detti popolari: “al padrone non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”, l’hanno rovesciato in “al contadino non far sapere….”).

Solo che basta ascoltare una rassegna stampa e ascolta il miscuglio di mistificazioni, falsit, dueoedismi, ideologismi propagandisti, luoghi comuni cioè l’ideologia in pillole delle classi dominanti e l’ignoranza diffusa a piene mani dal destra/sinistra di “sistema” e non può non indignarsi, innanzitutto, perchè l’indignazione è una categoria morale e non indignarsi è indice e conferma della scarsa moralità del Paese del resto conclamata.

Ma la frase di Parlato, come gia quella che pronuncio in una intervista alla Stampa durante credo la prima o la seconda visita di Gheddafi, in cui dicebdo,  in sintesi (ho un mattinale che ho scritto allora ma non sto a cercarlo) : “quella Libica è una vera democrazia popolare” ci faceva capire che a “sinistra” come abbiamo sostenuto da tempo, non si cosa sia veramente la democrazia (come non si sa veramente di leghismo, federalismo, ecc. ecc.) e perchè – come sosteniamo da sempre – da sinistra si aderisce alle impotesi  e progetti “cesaristici” di sovversione autoritaria della costituzione di tipo presidenzialistico (quali sono tuttelù le sue variabili tecniche francese, americana, inglese, tedesca e de premierato – già introdotto dal mussolinismo – che nell’idiozia totale e nell’avvelenamento dei cervelli causati dai PD e da pseudo sinistra, c’è persino che lo scmabia, il presidenzialismo, per leninismo. Santidio!!! Come teorizzarono persino tellettual.in, ad esempio, Rescinio, un accademico e barone universitario come i tanti Asor Rosa, ecc. che conduce una vita e vive e osserva con sguardo da borghese e assimilo presidenzialismo e leninismo (per altro anche Berlusconi si riferi e taluni lo riferirono al leninismo -sic)

Donde che anche il dispotismo si può scambiare come democrazia e accettare che si dica che il sitema gollista francese è democrazia, all’opposto di quando in Italia c’era la democrazia vera e veniva definto para-fascista, così come ora si dice democratico lo Stato autoritario cioè liberale – donde che contemporaneamente lo si distingue dal e si coglie il nesso con lo Statio totalitario fasciasta perchè si finge di non sapere o non si sa davvero che storicamente lo stato liberale è una cosa e lo stato democratico è tutt’altra cosa. E questo sono cosa da libri di scuola di base o almeno di Liceo dove però a studiare la storia moderna neanche ci si arriva o non la si completa. Sono cose di tutti, perchè la democrazia non riguarda il giurista o lo specialista in materia di isittuzioni, ma deve riguardare tutti qualunque sia la sua professione o il suo lavoro., mentre invece si cerca di far sembrare una cosa che riguarda i vertici e le segreterie di paritto o sindacato e dei i poteri mentre LA COSTITUZIONE E’ IL FATTO PIU POLITICO CHE CI SIA E CHE RIGUARDA TUTTA LA SOCIETà E I LAVORATORI-CITTADINI (non suindi solo “cittadini” come li chiama la pseudo sinistra coi suoi pseuodo diritti di cittadinanza, come da sempre ha fatto e fa la destra sui cui banchi siede il capitalismo che storicamentte è di destra ma che oggi qualcuno che non ha ingegno nemmeno per sragionare bipartisanamente lo intende cnhe come di “sinistra”, santidio!!!

Avevamo gia solo acennato ma tornaeremo in modo più ampio  su quella che è LA CRISI DEL DIRITTO E DELLE ISITTUZIONI NAZIONALI E INTERNAZINALI NELLA FASE DELL’IMPERIALISMO TRASNAZIONALE, perchè la frase di Parlato ci rivela quanto meglio non si potrebbe,quanto in tutti questi anni e rimanendo al coperto di dell’enfasi retorica e affatto scientifica della c.d. “globalizzazione” la cultura  anche e sopratuto quella della c.d. “sinistra” si è dimostrata  impreparata e disorientata a tal punto che ruotando solo ede esclusivamente attorno alla “cadita del muro di Berlino” ha prodotto un fuorviamento che ha impedito di cogliere la portate effettiva dell’operazione economicistica che era in corso (e di cui ci si è accorti solo con l’esplosione della crisi glibale ma ancora senza trarne insegnamento) a scapito della capacità di analisi dei rapporti tra capitalismo finanziario e sistema isituzionale degli stati che stava li a dimostrare quello che è proprio il sinfificato del concetto di imperialismo a cui crede che si stia per rinascere solo chi non ha saputo vedere che non solo non è mai morto ma si è ulteriormente radicato e diffuso sulla base della globalizzazione già analizzata nel Manifesto del 1848 e nell’analisi ancora più globalizzante della teoria dell’imperialismo di Lenin.

Insomma, Parlato ci conferma quanto in pochoi dicono da anni: la profondità del pozzo di gonoranza, di mistificazioni, di analisi totalmente sbagliate nell’ultimo ventennio e anche di piu  in cui è precipitata tutta questa specie di sinistra di varia specie, che sta al coperto di ogni proprio capo”, come quello che fa credere nuova sinistra” quella che è una “vecchia sinistra” ottocentesca pre fascista e quindi anche pre antifascista e che lo prendiamo ad esempio che vale per tutti i capi e capetti  e che lo indichiamo anche ad amici che nel loro ondivago girovagare di questi anni sono approdatti all’ apoliticismo animalesco dell’individualismo vendoliano. Prendiamo ad esempio il Vendola perchè di Lui sembra parlare Gramsci ed a Lui si attaglia quanto analizzò quello che oggi è l’italiano più letto nel Mondo – e meno letto in Italia – laddove Gramsci – che se non viene visto, come si fa spesso, solo come politologo, fornisce gli strumenti acconci all’analisi del passaggio di fase rapportabile alla nascita dei partiti organizzati – sottolinea che lo “spirito statale” si può reperire in ogni movimento serio che non sia l’espressione arbitraria di “individualismi“, contrapponendo perciò lo “spirito di partito” – quale elemento fondamentale dello spirito statale – all’individualismo inteso come “apoliticismo animalesco“, che assume le forme sia del “settarismo” che è una forma di “clientela personale“, sia dell’ “antipartito” o della “negazione dei partiti“, quando cioè si è uomini di partito ma si vorrebbe essere “capi-partito per grazia di dio o dell’imbecillità di chi li segue (Q 15, pagg.1752-1755).

 

Per consolare dell’imbecillità di chi ha seguito e segue i “capi-partito” o i tellettual.in della “sinistra” e ha rinunciato alla propria autonomia culturale e teorica e di analisi, dettiamo per a chi interessa la ricetta di un PATE’ PLEBEO: pomodorini secchhi finocchio selvatico se lo si trova, formaggio, succo d’arancia, cipolle, aglio, spezie varie, peperoncino, olio tutto tritato e amalgamato. Buona domenica

 

Vendola Nichi 10.jpgelaborazione MOWA

 

“Vendola rottama il vendolismo” (parte di un articolo -con qualche nostra n.d.r  – apparso su rivoluzione democratica, con nota sotto)

 

(…) Se Sallusti (su Il Giornale, ndnr) ha mostrato il corpo di Vendola come madre natura l’ha fatto, La Repubblica del 16 febbraio ha fatto di peggio, ha messo a nudo il corpo politico del vendolismo, lasciando scoprire, in una botta sola, di che inquietante sostanza esso sia fatto. Colpisce l’analogia tra l’istantanea del Vendola giovane e l’intervista da egli concessa a La Repubblica. Se nella prima egli esibisce il suo corpo nudo ad uno scatto amico, nella seconda ostenta senza pudore alcuno la sua idea che occorra «una coalizione d’emergenza» che comprenda, oltre al Pd, Casini, Fini, e i rottami della destra, e che a capo debba esservi Rosy Bindi (vedi nota sotto)

Il manifesto di ieri esprime stupore e stizza per quella che chiama, con eufemismo, “mossa del cavallo” di Vendola, e non si esime dal criticare la sua proposta come… d’alemiana. Conoscendo un poco come vadano le cose dalla parti de il manifesto, si capisce che si è data voce ai malumori di quell’area vasta di sinistrati che negli ultimi mesi aveva considerato Vendola il proprio ultimo Messia.

Un’area che si era esaltata con americanate del tipo «Obama bianco», «Primarie sempre» e altre amenità. Gente che adesso si scopre essere stata infinocchiata, abbindolata, tradita; che aveva creduto non solo al feticcio vendoliano sulle «primarie» — questo mezzo d’importazione scambiato per fine in sé, come massima tecnologia democratica —; che aveva creduto che Vendola facesse sul serio quando contrastava, chiedendo elezioni anticipate, la tendenza del Pd all’inciucio con Casini e Fini.

A nessuno infatti è sfuggito che con la sua intervista, in poche righe, Vendola ha rottamato il vendolismo. Egli ha infatti, in un colpo solo, cancellato la sua opposizione alle “larghe intese”, ritirato la richiesta di elezioni anticipate ed infine, candidando Rosy Bindi alla guida del grande inciucio, seppellito le «primarie».

Ad essere sinceri non ci viene alcun sentimento di pietà verso gli infinocchiati. Più che altro ci pare inutile. Come è inutile spiegare la musica ai sordi e i colori ai ciechi. Vendola infatti non è l’ultimo arrivato della politica italiana. Ha sfidato il PD e, non senza sfrontata presunzione, si è candidato a premier di un centro-sinistra che più padronale non si può, dopo aver voluto l’operazione Arcobaleno che ha affossato la sinistra. Dopo aver deliberatamente spaccato e quindi distrutto ciò che restava del Prc. Dopo essere stato, ed è ancora, Presidente presidenzialista di una Regione come la Puglia, ammorbata dalla corruzione, infiltrata di concussori e ladruncoli ed egli stesso patrocinatore di affari loschi, non solo con la Marcegaglia.

Solo degli stolti potevano aver scambiato Vendola per il Messia della nuova sinistra. Solo dei disperati potevano scambiare la sua retorica forbita per una linea politica, per quanto neanche lontanamente antagonistica, sinceramente democratica.

Adesso essi scoprono che Vendola bluffava, che era un demagogo, che è un uomo senza principi, che non diceva la verità. Essi sono orfani per l’ultima volta.

Rivoluzione Democratica

Nota. Vendola accetta cioè quella che è una delle  figure politicamente spregevoli del PD e del centrosinistra, non solo perchè la Bindi ha sostenuto la “cesaristica” revisione autoritaria della forma di governo, forma di stato e forma della magistratura della Costitzione elaborata dalla Bicamerale d’Alema ma ancora oggi e la piu ardente sostenitrice del revisionismo costituzionale tanto convinta da arrivare a polemizzare e a “rompere” col gruppo dei c.d. giuristi democratici ex dosettiani che, bontà loro, hanno avuto un ripensamento sulla validità e utilità di proseguire sulla strada di un modifica della Costituzione e della sua Seconda Parte che inevitabilmente diventa una revisione autoritaria e che favorisce la destra qualunque sialo schieramento elettorele in cui si colloca. Un personaggio oppostto a quella che avrebbe Lei si dovuto essere eletta a capo dello stato per tutto quello che ha dimostrato nella vita e non con le chicchiere alla Rosy Bindi, di essere garante vero della Costituzione, e alla quale invece si è permesso che fosse attaccata e sabotata dai piduisti e dagli amici di destra e sinistra della P2 contro cui lei seppe condurra una Comissione d’inchiesta senza cedere ai continui ricatti e minacca a cui fu gi allora sottoposto.Lei grande donna della Reistenza e della Repubblica, prima donna a diventare ministro e già Presdiente della Commissione d’inchiesta parlamentare della p2 sovversiva della Repubblica democratica nata dalla resitenz: LEI, LA ONOREEVOLE VERAMENTE ONOREVOLE TINA ANSELMI, fatta dimenticare e lasciata nel dimenticatoio dai partito che dall’arco costitzionale sono passati TUTTI all’arco anticostituzionale.

 

SANTIDIO!!!ultima modifica: 2011-04-24T00:23:00+02:00da iskra2010
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