Dens dŏlens 15 – Io copio, tu copi, egli…

 

IMG_3347+logo MOWA.jpgfoto MOWA

 

di MOWA

Nel corso degli anni il fenomeno di “copiare” simbologia  altrui (sia il segno grafico o il gesto) è sempre stata una prerogativa di molti  religiosi, politici, artisti o altri.

La  simbologia che, per il genere umano, è  diventata nel tempo, sinonimo di appartenenza, ha spesso, però, valicato i confini del semplice riconoscimento, dimostrazione pratica è quella della scrittura quotidiana, dove la lingua  dovrebbe identificare l’origine geografica di una persona.

Altra cosa, invece, sono le figure utilizzate e di origine ben più antica. Un esempio possono essere le incisioni rupestri lasciateci in eredità dalla preistoria e, se vogliamo, di più facile comprensione per chi le guarda. In quei segni e in quelle linee, possiamo trovare tutte le caratteristiche del messaggio, un vero concentrato d’identità culturale, geografica e politica, dei clan, delle gens ecc.

Quando, però, come al giorno d’oggi, le persone vengono “bombardate” continuamente da messaggi simbolici si corre il rischio che  questi perdano il loro vero significato e che quindi non siano più “riconoscibili”. Molte volte quest’uso “distorto” è cosa voluta perché crea nell’osservatore confusione; in questo modo, l’immagine “spogliata” dal suo vero significato tende ad avere un riscontro di altra natura e viene riconosciuta ed interpretata in altro modo.

Chi pratica l’intrusione o incursione in altre identità lo fa spesso con lo scopo di affermare la propria esistenza mentre dimostra, invece, prevaricazione e/o dominio.

In politica è prerogativa ricorrente adottare simboli e, spesso, la troviamo, addirittura, come scelta strategica per “traslare” le proprie idee sugli altri senza che se ne accorgano.

Senza andare lontano nel tempo e rimanendo nell’attualità basta  guardare le immagini qui sotto riportate e di importante significato storico (1° maggio, G8 e altre) per la sinistra per scoprire che molti dei simboli ricorrenti sono, in realtà, patrimonio della destra che li ha mutuati, a sua volta, da simboli esoterico-massonici.

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Anarchia pugno-destro  

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logo S AnazisteSturmabteilung (letteralmente «battaglioni d’assalto)

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manifestazione 25 aprile 2011 – foto MOWA 

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 sieg esoterico-nazista

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sieg –manifesto propaganda nazista

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Ger adottato dall’organizzazione Terza Posizione 

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cappello SS

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partita Italia-Serbia

 

 

 

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manifestazione 1° maggio 2010 May Day – foto MOWA

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teschio ed ossa indossata da d’Annunzio a Fiume

 

 

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 manifestazione 1° maggio 2011 May Day- foto MOWA

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manifestazione 1° maggio 2011 May Day – foto MOWA 

 

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Distintivo “Ussari della Morte” polacco

 

Teschio ed Ossa tatuaggio.jpg manifestazione 1° maggio 2010 May Day – foto MOWA


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manifestazione 1° maggio 2010 May Day – foto MOWA 

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manifestazione 1° maggio 2010 May Day – foto MOWA 

 

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scorcio della redazione de “il Popolo d’Italia

 

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manifestazione 25 aprile 2011 – foto MOWA

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 SS Division

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 cavaliere templare

 

 

 

  

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manifestazione 1° maggio 2010 May Day – foto MOWA 

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stemma dei Rosa Croce 

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glory of chaos piena di simboli esoterico-massoni

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Black Block G8 Genova 2001

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Anarchia

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manifestazione 1° maggio 2010 May Day – foto MOWA

tatuaggio esoterico.jpg manifestazione 1° maggio 2010 May Day – foto MOWA 

Trifoglio e trinità esoterica.jpg manifestazione 25 aprile 2011 – foto MOWA 

 

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Triskele. Esoterico trifoglio della trinità satanica e cerchio della magia

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Trinità esoterica l’aria, la terra, il fuoco

 

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gran maestro massone

 

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massone Crowley con horus

triangolo horus 1° maggio.jpgmanifestazione 1° maggio 2011 May Day – foto MOWA


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manifestazione 1° maggio 2008 – foto MOWA

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horned hand


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esoterico-massoni: pentacoli dritto e rovesciato

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simbolo runico Algiz simboleggia la “Protezione” fu adottata dalla Società SS Lebensborn, luoghi destinati all’accoglimento delle madri non sposate dei figli delle SS 

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la crocefissione di Odino

+logoMOWA1.jpgmanifestazione 25 aprile 2011 – Algiz rovesciata fu usata come simbolo di “morte” (Toten-rune), fu usata nelle tombe delle SS, insieme con Algiz (Leben-rune) per indicare la data di nascita e di morte – foto MOWA


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 V di Vendetta inventato dall’occultista britannico Alan Oswald Moore

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maschera di V la Vendetta portata alla manifestazione 25 aprile 2011 – foto MOWA



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 simbolo del movimento ideato da Beppe Grillo.

 

Potremmo dire che, per molte forze politiche,  il “mimetismo” è l’elemento determinante per la conquista di posizioni dominanti. La borghesia prima e la destra, in seguito, hanno sviluppato nel tempo delle tecniche sempre più raffinate in questa direzione. Possiamo ricordare la “gaffe” di Borghezio ad uno dei convegni a cui ha partecipato in Francia, durante il quale invitava i partecipanti a camuffare la propria ideologia pur di raggiungere il proprio obiettivo: la presa del potere.

(http://www.youtube.com/watch?v=lk8vpuajKGc)

Si può constatare che le idee trionfano non alla luce del sole ma attraverso metodi subdoli ed arrivano alle persone attraverso un “cavallo di Troia”: i simboli, inducendole a dire cose che sono estranee alle loro origini di riferimento producendo, quindi, una “mutazione” culturale.

Causa di tutto ciò è la poca vigilanza delle persone miscelata ad una pessima o superficiale conoscenza delle cose.

Riporto un brano di Terza Posizione che molti riterranno, per certi versi, accattivante per i suoi contenuti ma che, (ahimè!) è di una formazione politica di estrema destra le posizioni riportate assomigliano molto al periodo fiumano di d’Annunzio e di Marinetti (1919-1922) dove i giovani (“esuberanti per natura” dicevano) venivano usati per occupare, insieme agli anarchici di Malatesta, edifici; esperienza che servì, poi, per l’occupazione della città di Fiume.

“…OLTRE GLI SCHEMI 

Ci hanno divisi in partiti per poterci dominare meglio. Ci hanno suddivisi in classi per poterci distogliere dai nostri comuni problemi. Ci hanno schierati a destra, a sinistra, al centro, inventando teorie a compartimenti stagni, assicurando l’assurda inconciliabilità del nazionale e del sociale, del personale e del comunitario. Ci hanno spinti l’uno contro l’altro in nome di falsi miti, infettandoci con le ideologie. Hanno fatto in modo che il sangue della migliore gioventù bagnasse il selciato e loro, i mandanti, hanno portato a braccia le bare. E mentre tutto questo accadeva, l’oligarchia mercantile che detiene il potere in accordo con l’ imperialismo straniero ingrassava distruggendo la nostra economia, le nostre libertà, la nostra dignità nazionale. Ma il meccanismo si è inceppato. Il referendum, le elezioni amministrative, l’azione svolta da forze autonome in campo sindacale, l’azione intrapresa in quartieri, scuole, campagne, dalle avanguardie rivoluzionarie, dimostrano oggi inequivocabilmente la volontà di rigetto da parte del popolo di coloro che pretenderebbero di rappresentarlo. I grandi mezzi di informazione, ciechi o in mala fede, hanno minimizzato e minimizzano i fatti, non collegano l’emergere di tante situazioni, di tante realtà. Ma il popolo deve conquistare l’autonomia, la libertà, l’indipendenza. Dobbiamo rifiutare gli schemi. Tutti gli schemi che il potere ci impone. Fuggire le classificazioni artificiali, le divisioni inesistenti. Non più di destra, non più di centro. Non più di sinistra. Fuori dalle sedi dei partiti. Disertando le loro iniziative. Non più borghesi, non più proletari. Ma uomini. Uomini liberi che, organizzandosi e battendosi nelle fabbriche, negli uffici, sui mercati, nelle città, scoprono un senso nuovo, da tempo smarrito. Il senso di unità, il senso di creatività che farà e che già sta facendo di questi uomini liberi un popolo. E questo popolo, isolati e travolti i rappresentanti dell’odierno potere, porrà se stesso alla guida dei propri destini. Realizzerà una diversa qualità della vita. Darà corpo ad una cultura propria, schietta, genuina. Renderà la nostra una nazione libera e ben governata alla quale saremo lieti di appartenere. Una nazione che sarà di esempio per i popoli mediterranei ed europei in lotta, anch’essi, per riscattare un vergognoso presente….”

La necessità di essere “sanguisughe” nelle manifestazioni di altri serve a questi “agenti del potere” per acquisire consenso attraverso parole d’ordine che passano, prima, dall’assuefazione visiva e poi, gradualmente,  a quella culturale. Ne sono un esempio l’utilizzo di complessi musicali o tifoserie calcistiche. Anche Benito Mussolini aveva investito molto sul calcio per creare consenso intorno a sè.

Riflettiamo, quindi, bene prima di gridare slogan, farci tatuare sulla pelle segni, mettere una maglietta con simboli o altro ancora senza sapere con esattezza cosa stiamo facendo e da dove arriva quel simbolo che indossiamo perché i segnali e i comportamenti sono le origini, la matrice delle differenze… obiettivi compresi!

Se vi può essere d’aiuto quest’ulteriore riflessione e capire chi gestisce a suo vantaggio la simbologia andate al link: http://iskra.myblog.it/archive/2010/07/16/la-massoneria-il-vero-e-unico-partito-chiesa-della-borghesia.html

 

Dens dŏlens 15 – Io copio, tu copi, egli…ultima modifica: 2011-05-23T00:56:00+02:00da iskra2010
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