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di MOWA
Uno degli ultimi ospiti della trasmissione televisiva di Fabio Fazio “Che tempo che fa” lanciava l’idea di liberalizzare la Rai nel buon nome del “disarmo delle corporazioni”. Inoltre, non contento di ciò, nei giorni seguenti “minacciava” le sigle sindacali di non volerle consultare mandando loro solo “comunicazioni” degli atti del governo sulle problematiche del lavoro e costringendo, di fatto, la CGIL a sostenere l’intento divisorio del fronte sociale. Per non parlare della messa in discussione, attraverso la sua fidatissima neo ministro del lavoro che continua in un lacerante stop and go mediatico, dell’art. 18 della L. 300/70 (c.d. Statuto dei Lavoratori).
Costui viene, tra l’altro, proclamato, da diversi giornali (i soliti), “giustiziere della notte” verso i Paperon de’ Paperoni d’Italia, invece, nulla accade, ed egli non attua sanzioni determinanti sulla patrimoniale che gioverebbero, un poco, alla malsana economia del nostro paese, anzi, s’accanisce sui futuri pensionati obbligandoli a rimanere al lavoro per altri anni e con notevoli penalità sul calcolo da retributivo a contributivo senza che vi sia un’effettiva ragione contabile ma solo per fare un piacere ai gruppi di potere, di cui fa parte, e che con la loro politica economica hanno fatto collassare mezzo mondo.
Più si insiste nel non volergli attribuire responsabilità retroattive, più ci si ritrova a constatare l’incredibile continuità con il progetto della P2 che prevedeva di mettere mano (liberalizzandola) alla RAI, di dividere i sindacati, di toccare le pensioni; ed allora?… a quando la divisione delle carriere della magistratura signor “Montimbanco”?
Inoltre, ci spieghi signor il “Montimbanco” dove stia la differenza tra il tecnico ed il politico. Ma, soprattutto, dove sia la discontinuità dal precedente governo e dal progetto piduista visto che, è riuscito, così in breve tempo, a mettere a segno l’ennesimo punto del Piano di Rinascita Democratico di Gelli che prevedeva la “normalizzazione” del parlamento sul modello peronista.
Si capisce, allora, la fretta di realizzare tutto questo perché il timore è quello che i lavoratori si uniscano ed organizzino. In questo caso sì che sarebbero cavoli amari…per lui!