Pirogassificatore, Andrea Corti: Rossi e la chiarezza della Regione

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Ho letto con interesse la veemente reazione del Presidente della Regione Enrico Rossi all’annuncio del presidente della Provincia Andrea Pieroni che, chiedendo l’annullamento delle relative determine del dirigente al settore ambiente della provincia, afferma la contrarietà a ricorrere al Consiglio di Stato contro la sospensiva del TAR sul pirogassificatore di Castelfranco.
La vicenda è nota e molte pagine sono state scritte in merito. Tuttavia a fronte delle affermazioni di Rossi corre l’obbligo di fare ulteriore chiarezza, soprattutto in merito alla posizione della Regione.
E a tale proposito giova ricordare che larga parte dell’intera vicenda è stata contrassegnata dal ricorso a normative che proprio la Regione ha promulgato.
Proviamo quindi ad analizzare quest’ultimo intervento del Presidente Rossi incrociando i vari passaggi con le competenze e le norme prodotte dalla Regione.
Rossi afferma nella sua replica che non sussistono ragioni di carattere né ambientale, né relative alla tutela della salute contro l’insediamento del pirogassificatore. Si dimentica però che tali impatti sono stati analizzati in un processo partecipativo, istruito sulla scorta della legge regionale sulla partecipazione, che ha espresso forti perplessità in merito. Tali perplessità, inoltre, sono esplicitate negli atti della Provincia che prevedono un protocollo di monitoraggio delle emissioni assai diverso da quelli usuali e nell’affermazione stessa del carattere sperimentale dell’impianto proprio dal punto di vista delle emissioni.
Rossi invoca il diritto degli imprenditori a realizzare i propri progetti, ma dimentica forse che gli imprenditori e gli Enti preposti alle autorizzazioni hanno il dovere di non cambiare le carte in tavola a gioco iniziato.
Rossi, infine, afferma che l’atteggiamento della Regione sulla vicenda è stato improntato alla chiarezza. Personalmente, invece, credo che proprio dalla Regione emerga un percorso tutt’altro che chiaro e coerente. Nel decreto di incarico dell’avvocatura regionale per il ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza di sospensiva del TAR Toscana si afferma che le ordinanze “arrecano un danno alla funzionalità di un impianto rilevante per la gestione dei rifiuti”. Deduco, quindi che un impianto che ha la potenzialità di trattare lo 0,38% dei rifiuti speciali della provincia di Pisa sia considerato strategico per la Regione e che per tale motivo la Regione stessa impegni risorse pubbliche ricorrendo al Consiglio di Stato! Risulta evidente quindi la necessità di chiarezza da parte della Regione. Il Presidente Rossi dovrebbe chiarire appunto se il modello “prèt-à-porter” di gestione dei rifiuti che si vuole introdurre con il pirogassificatore della società NSE a Castelfranco è consono agli indirizzi della Regione. Perchè se così fosse, la disseminazione sul territorio di piccoli inceneritori dovrebbe essere discussa nei Consigli degli Enti locali e tra i cittadini in ragione delle leggi sulla partecipazione e sulle valutazioni ambientali che la Regione stessa ha promulgato. Se invece così non è allora il Presidente Rossi dovrebbe chiarire se tutta l’attenzione da lui dimostrata nella vicenda e il ricorso al Consiglio di Stato scaturiscono o meno da un legittimo interesse diretto o indiretto, anche di natura finanziaria, della Regione nell’intero progetto NSE-Waste Recycling.

Andrea Corti Consigliere Provinciale

Pirogassificatore, Andrea Corti: Rossi e la chiarezza della Regioneultima modifica: 2012-04-14T12:30:00+02:00da iskra2010
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