Dens dŏlens 55 – Attentato del FAI ad Adinolfi.

 

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di MOWA

Come un orologio svizzero ecco spuntare un attentato ad un quadro dirigente dell’Ansaldo Nucleare: Roberto Adinolfi.

I terroristi hanno scritto come rivendicazione dell’agguato: “… azzoppato uno dei tanti stregoni dell’atomo, tra i maggiori responsabili insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia…”.

Singolare è il tempismo con cui il terrorismo si sia inserito nella vita delle persone che sono concentrate a trovare soluzioni per uscire dalla crisi economica prodotta da questo capitalismo.

Decisamente singolari sono, poi, quelle figure del giornalismo italiano che invitano ex-terroristi in televisione, un esempio è l’Annunziata che nella trasmissione “in ½ ora” ha invitato Sergio Segio per una discussione “surreale” con una vittima del “terrore” Sabina Rossa figlia del compagno del PCI (ucciso dalle BR) Guido.

Tutta la discussione sembrava condurre verso un imbuto argomentativo “C’è una ripresa del fenomeno terroristico in Italia, come negli anni ’70-’80?”

Anzi la conduttrice Annunziata andare oltre chiedendo (con evidente capziosità) a Sabina Rossa se non fosse il caso far intervenire l’esercito.

La risposta, invece, è stat quella di porre dei dubbi viste le esperienze negative passate e che, forse, sarebbe stato più opportuno, “vigilare con il sindacato” e “alzare il livello di guardia”.

Sabina Rossa, figlia di un grande compagno e rispettosa dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza, non è caduta nel trabocchetto della conduttrice e, di rimando, ad una delle tante subdole richieste, ha citato l’intervista del 1981 ad Enrico Berlinguer giusto per affermare la sua distanza dai poteri forti a cui, invece, Annunziata è ben vicina visto che è membro nel Comitato Esecutivo del l’Aspen Insitute, uno dei tanti think tank che vogliono ridurre la democrazia sulla terra.  E la conduttrice è in “buona” compagnia visti gli altri nomi citati: Luigi Abete, Giuliano Amato, Alberto Bombassei, Giuseppe Cattaneo, Fedele Confalonieri, Gianni De Michelis, Umberto Eco, John Elkann, Enrico Letta, Gianni Letta, Emma Marcegaglia, Paolo Mieli, Mario Monti, Romano Prodi, Cesare Romiti, Giulio Tremonti,… (questo solo per nominare qualcuno).

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Sergio Segio, invece, tutto calato nella “nuova” parte di uomo che ha “esperienza da vendere nel campo (terroristico)” e che può dispensare analisi e soluzioni ai problemi emergenti si è lasciato “condurre” (ma forse per lui non è stata la prima volta) è ha “spaccato il capello in due” spiegando quali fossero le differenze con il passato.

Ora una domanda la facciamo noi a Segio: “Visto che nel passato ha sbagliato le analisi (nel caso le avesse mai fatte…) per quale motivo insiste nel dispensarle ad altri?”

Come si dice: “Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico!”

Mentre parlava, inavvertitamente (!?), creava differenze con il passato citando, però, nuovi paradigmi… come ad esempio… “la scelta simbolica di Genova”, “le aggressioni al G8”, “il massacro di Bolzaneto”, “molti degli ex di Prima Linea si sono ‘accasati’ in Val di Susa”, ecc..

Da una parte “rinnega” la violenza terroristica e dall’altra, sembra, confermare quello che i poteri forti tentano di far passare attraverso i media e cioè l’assioma “protesta = terrorismo”, “disagio sociale = propensione alla violenza”.

In questo ultimo periodo si continua a citare questo gruppo terroristico FAI – Federazione Anarchica Informale e non ci si pone, invece, una domanda ben più importante: “Sono solo gli ambientalisti ad avere un rigetto ideologico per il nucleare o vi sono altri soggetti, più incisivi ed influenti, che hanno la stessa idea riguardo a questa fonte energetica?”

Pensiamo, ad esempio, (e ce lo ricorda Daniel Estulin nel suo libro Il Club Bilderberg) quali interessi abbiano gruppi come il Bilderberg, il Council on Foreign Relations (CFR), la Trilateral Commission o Aspen Institute sul fatto che gli Stati nazionali abbiano il nucleare e che, per tale fatto, insistano che, gli stessi Stati vadano privati della possibilità di diventare veri e propri antagonisti economici oltreché militari sprecando fiumi di parole e raccontando bugie sui loro giornali (come il Foreign Affairs) per convincere la popolazione che quel “tal paese è pericoloso” perché “irrispettoso della democrazia” e spingano ad insidiarlo fino ad occuparlo militarmente per impedire che sviluppi tecnologie nucleari…

… nucleare, “giust’appunto”, torniamo a Roberto Adinolfi che, di questo campo è un esperto e che, nonostante le scelte degli italiani, aveva deciso di sviluppare studi ed approfondimenti in quel settore.

E per comprendere cosa siano capaci di fare questi poteri forti per ottenere lo scopo prefissato citiamo solo due esempi di come classifichino gli Stati nazionali: (tratto dalla Commissione Senatoriale per gli Affari Esteri) di James Warburg (uno dei fondatori del CFR) “… Formeremo un governo mondiale, che vi piaccia o no, e lo otterremo o col consenso o con la forza…”; … dal libro Futuro del Federalismo di Nelson Rockefeller membro sia del Bilderberg che del CFR “… Nessuna nazione, oggi, può difendere la propria libertà o garantire la soddisfazione della totalità dei bisogni e delle aspirazioni dei propri cittadini, agendo solamente entro i propri confini e sfruttando solo le proprie risorse… quindi lo ‘Stato Nazionale’, che agisce da solo, risulta, sotto molti aspetti, anacronisticamente, come lo diventarono a un certo punto le città-stato greche nell’antichità…”. Mentre il parente David Rockefeller, al meeting del Bilderberg del 1991 affermava: “…una sovranità sovranazionale, esercitata da una élite intellettuale e di banchieri mondiali, è sicuramente preferibile all’autodeterminazione delle nazioni, come avveniva nei secoli scorsi…”.

Che dire poi di questo fantomatico FAI Federazione Anarchica Informale – informale da cosa? sembra linguaggio burocratese e ricorda sigle simili comparse anni addietro e che volevano dire esattamente: FAI Fronte Antibolscevico Internazionale, FAI Fronte Antibolscevico Italiano, gruppi composti da unità neofasciste con il compito di arrestare la deriva comunista perché considerata “focolaio di infezione sociale per l’Europa e il mondo”.

L’ideologo fascista del gruppo, tal Buttazzoni, trasmise il suo “manifesto” all’americano dell’ OSS (pre-CIA) Angleton mettendosi a disposizione.

Potrebbe, anche, ricordare quelle “Forze Armate Internazionali” che abbiamo conosciuto sotto il nome di “Stay Behind” (Gladio)?

Perché se così fosse si comprenderebbe il motivo di tanto clamore e la preoccupazione di Sabina Rossa che preferiva una risposta democratica all’esercito proposto da Lucia Annunziata.

Dens dŏlens 55 – Attentato del FAI ad Adinolfi.ultima modifica: 2012-05-15T08:20:00+02:00da iskra2010
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