PER NON DIMENTICARE.

 

IMG_3605d+logoMOWA.jpg foto MOWA

da Angelo Ruggeri

Povero Silvio?

BLIND TRUST

Per evitare guai morali seri, scandali, accuse di corruzione e per non cadere nelle polemiche sui ricchi al potere che avviliscono l’Italia, l’allora presidente degli Stati Uniti, George Bush, nominò Boyden Gray come Sovraintendente Morale. In pratica un occhiuto controllore sulle eventuali illegalità dei governanti: chi possiede azioni Ibm non poteva legiferare in quella materia e così via.

Invidiosi, eh? Immagino che, oltre a tutti gli altri, chi come Ersilia Salvato, a nome di Rifondazione ha parlato della proposta dei saggi di Berlusconi, come di un passo avanti, ne trarrà il convincimento di uno standard etico e politico superiore al nostro. Senz’altro niente di simile è paragonabile all’operetta sudamericana che ognuno sta recitando, e seriamente senza che gli scappi neppure una risata, attorno alla proposta di blind trust che, già ridicola di per sé (che senso ha dire che uno non fa più i suoi interessi quando sa benissimo che quell’azienda è sempre sua e di lì a 3 anni la dirigerà direttamente, se vuole, per di più nell’era del management che permette ad Agnelli di avere più tempo libero e alla sinistra di credere che non ci sono più i padroni?) lo è diventata ancor più con la pretesa che tre saggi (come nel ventennio fascista le “persone di chiara fama”) nominati da colui e di cui dovrebbero proporre la limitazione degli interessi, pretendono che sia una soluzione il rendere Berlusconicieco, muto e sordo rispetto ai dirigenti delle aziende Fininvest, come se questo fosse veramente possibile e come se veramente questo servisse a qualche cosa. E’ il dramma e il ridicolo in cui si incorre quando si rincorre nel modo più sfacciato una democrazia solo “formale”, del tutto dimentichi di quella “sostanziale”. E che sia questo il problema e non la differenza di standard etico politico, lo dimostra il fatto che il “nostro” elegantissimo Boyden Gray, da bravo Sovraintendente Morale, impiegò ben sei mesi dopo la scadenza dei termini per consegnare la sua dichiarazione dei redditi, come vuole la legge per gli uomini di governo. Peccato, per i nostri progressisti, che quando finalmente quegli spioni di giornalisti riuscirono a leggere i documenti, saltò fuori che Grey era ancora consigliere di amministrazione di un impero dei media del valore di mezzo miliardo di dollari (800 miliardi di lire). Nel frattempo incassava 87.000 dollari l’anno di parcelle private fuori legge.

Benvenuti negli Stati Uniti, paradiso dell’etica politica che noi tanto invidiamo e di altrettante porte girevoli che consentono di aggirare gli sceriffi della morale. Quanto sia “morale” Washington e gli Usa e a chi servano le leggi antitrust e, quindi, ancor più i Blind Trust, lo abbiamo già visto in “La riscoperta dell’America” sui numeri 28-29 e 30-31 del “lavoratore/oltre”.

Per chi voglia invece restare in Italia, nella Repubblica antifascista fondata sul lavoro, quella dotata di una Costituzione che, dopo aver dato vita al “caso italiano” e alla democrazia sociale più avanzata nel mondo, dopo aver costretto nelle trame occulte e piduiste coloro che considerano insopportabile una Costituzione che vuole sottomettere la proprietà privata all’utilità sociale, continua a resistere da sola agli attacchi e assalti sia della destra più becera e raffinata che agli sputi di una sinistra che, in quanto anti-istituzionalista e incapace di padroneggiare il diritto – che è il punto vero di sintesi ed equilibrio tra le varie discipline e l’esperienza storica e sociale delle masse -, quand’anche “abbattesse lo stato”, è destinata a vedersi riproposte in continuità le più vecchie e tradizionali forme del potere borghese, chi voglia restare sul terreno proprio di una democrazia e non della pseudo democrazia americana o anglosassone, si rifaccia all’articolo 43 della Costituzione, anche per rispondere a un Berlusconi che presume anticostituzionale il costringere a vendere le sue aziende e proponga, “a fini di utilità generale”, una legge per “trasferire mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti” le imprese di Berlusconi. Così aiuteremo il povero Silvio a trovare finalmente la soluzione al suo problema di trovare un compratore. E vedremo che una sinistra che sputa su una Costituzione, che non conosce, perché moderata, liberale e borghese, dirà che è massimalista proporre l’esproprio costituzionalmente previsto. E scopriremo come mai, di fronte al fatto che, storicamente, il senso dello stato e del diritto appartiene solo, oltre che ai vecchi liberali, ai comunisti, ai cattolici e ai fascisti, oggi che comunisti e cattolici sono in crisi, emergono i fascisti, anche a livello governativo. Vedi anche, la soluzione data alla direzione di Banca Italia. 

da Il Lavoratore/oltre del 21 ottobre 1994

PER NON DIMENTICARE.ultima modifica: 2012-07-09T20:00:00+02:00da iskra2010
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